Consigli e Avvertenze

Premesso che, nel territorio dei Parco Nazionale dello Stelvio, la raccolta dei funghi è vietata (salvo rare eccezioni: i residenti, i proprietari di fondi o per scopi scientifici), le indicazioni che seguono sono relative alle zone in cui detta raccolta è consentita o regolamentata.

Il ruolo indispensabile svolto dai funghi, al fine di mantenere quel giusto equilibrio negli ecosistemi boschivi, è facilmente intuibile in rapporto al loro sistema nutrizionale descritto in precedenza; riassumendo: "funghi SAPROFITI" = gli spazzini dei bosco; "funghi PARASSITI" = garantiscono una selezione naturale, aggredendo gli alberi meno sani; "funghi SIMBIONTI" = contribuiscono all'apporto nutrizionale degli alberi, arbusti ed erbe. Sono questi i motivi per cui la raccolta dei funghi deve avvenire in modo tale da non compromettere questi preziosi equilibri.

La L.R. 23 giugno 1997, n. 24, attualmente vigente sul territorio della Comunità Montana Alta Valtellina, detta precise norme relative alla raccolta dei funghi epigei.

 

Di seguito riportiamo alcuni consigli utili per un corretto

comportamento durante la raccolta,

e per un loro conseguente utilizzo.

1 ) Prima di inoltrarsi nel bosco è bene dotarsi di un'idonea attrezzatura: scarponcini alti - bastone - coltello e, come peraltro previsto dalle normative vigenti, un cesto o contenitore rigido - aerato, evitando l'uso di sacchetti flosci di qualsiasi materiale, in particolare quelli di plastica, poiché potrebbero facilitare processi di fermentazione, coi risultato di trasformare i funghi commestibili in esso riposti, in sostanze tossiche molto pericolose

2) La raccolta dei funghi deve essere effettuata in maniera tale che l'esemplare venga estratto dal terreno "integro", con tutti gli elementi botanici che lo compongono, e che ne permettano una sicura determinazione, mai tagliandoli alla base dei gambo.

3) I funghi, sulla cui commestibilità non avete dubbi, vanno puliti sul posto. I funghi sui quali avete delle perplessità, vanno fatti esaminare da personale esperto; raccoglietene 2 o 3 esemplari, sempre "integri" e in buono stato di conservazione, tenendoli nettamente separati dagli altri, potrebbero appartenere a specie velenose e basterebbe un frammento di essi, incastrato tra quelli che si andranno a cucinare, a provocare serie conseguenze.

4) I funghi che non interessano non vanno assolutamente distrutti, anche quelli più velenosi svolgono un ruolo importantissimo nell'equilibrio biologico e per la vita stessa dei bosco.

5) Rispettate inoltre la natura e fate in modo che nessuno si accorga dei vostro passaggio: plastica, lattine, vetro, oltre a rovinare l'ambiente possono costituire un serio pericolo per persone e animali.

 

AVVERTENZE SUL CONSUMO DEI FUNGHI

I funghi considerati commestibili dovranno essere conservati in contenitori rigidi e aerati e mantenuti in luogo fresco.

Il consumo e le operazioni di conservazione dovranno avvenire nel più breve tempo possibile con l'osservanza delle eventuali modalità di utilizzo impartite (cottura prolungata, ecc.)

Si sconsiglia di consumare funghi:

1) in caso di dubbio;

2) in grandi quantità e in pasti ravvicinati;

3) crudi (ad eccezione delle pochissime specie che si prestano all'uso) o non adeguatamente cotti. La maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti;

4) alle donne in gravidanza o in allattamento;

5) alle persone con intolleranze a particolari alimenti, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi allo stomaco, fegato, intestino, pancreas, senza il consenso dei medico.

6) ai bambini e a persone anziane.

Nella malaugurata ipotesi di insorgenza di disturbi dopo il consumo di funghi:

recarsi immediatamente all'Ospedale al primo sospetto o ai primi sintomi di malessere; tenere a disposizioni eventuali avanzi dei pasto e dei funghi consumati;

fornire le indicazioni utili per l'identificazione delle specie fungine consumate e dei loro luogo di raccolta.

 

 

si ricorda infine che:

non esistono metodi, ricette, oggetti, ortaggi, metalli od altro, in grado di indicare la tossicità dei fungo.

L'unico metodo sicuro per stabilirne la commestibilità è quello di classificarlo, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilità.

Al minimo dubbio rivolgetevi all'ispettorato Micologico dell'A.S.L. - Provincia di Sondrio - Struttura di Bormio - in Via Agoi - nei giorni di LUNEDI' e MERCOLEDI'-

N.B.: Sul nostro territorio sono presenti numerose specie tossiche e velenose.